Cambiano le abitudini della prima colazione. Ecco le nuove tendenze

Cambiano le abitudini della prima colazione. Ecco le nuove tendenze

La pandemia ha cambiato radicalmente alcune nostre abitudini, soprattutto quelle legate al settore HoReCa. L'Istituto Piepoli ha condotto una ricerca su uno dei veri e propri must del settore: la prima colazione.

Come dimostra questa ricerca, su un campione rappresentativo della popolazione italiana, negli ultimi 12 mesi le abitudini di consumo della Prima Colazione hanno subito alcuni importanti cambiamenti. Infatti, in Italia, una persona su 5 dichiara di aver modificato il proprio modo di fare Colazione; le principali variazioni sono legate al menù e al tempo dedicato alla stessa. Inoltre, come era ragionevole aspettarsi, si riscontra un forte spostamento dei consumi dal canale out of home al consumo a casa: tra coloro che hanno cambiato le abitudini nel modo di fare Colazione, il 17% dichiara che in epoca pre-Covid era solito consumarla al Bar. Ma in che misura il Covid-19 ha contribuito a generare questi cambiamenti? Per capirlo, è necessario fare un passo indietro e analizzare i trend del mercato durante le diverse fasi che hanno caratterizzato l’anno appena concluso. Durante la fase di Lockdown il mercato della Prima Colazione cresce complessivamente del 14,8% con picchi del 19,5% per i Preparati per Bevande Calde, del 26,% per il Latte UHT, del 41,7% per gli Spalmabili Dolci e del 46% per il Miele. Unica eccezione: la categoria del Latte Fresco – in flessione da tempo – il cui unico segmento in espansione è il nuovo “Extended Shelf Life”, che propone un prodotto fresco ma con una durata più lunga rispetto al passato ma che comunque non compensa la flessione della categoria. Tuttavia già nella “fase 2”, dal 4 Maggio al 7 giugno, ed ancora di più nella “fase 3” o fase della Riapertura, è evidente come la crescita delle categorie della Colazione rallenti: segnale di un ritorno dei consumatori alla normalità nelle abitudini pre-crisi.

Alcuni trend come l’attenzione al salutismo (meno zuccheri, meno calorie più fibre ecc.), la ricerca di naturalità e di benessere come sinonimo di qualità dei prodotti, erano già debolmente presenti da qualche tempo sul mercato ed hanno beneficiato della situazione attuale, che ha favorito l’accelerazione del loro sviluppo. Tuttavia, è importante considerare la crisi economica che si sta aggravando ulteriormente; molte famiglie si trovano in difficoltà e lo saranno sempre di più. Pertanto, nel prossimo futuro, l’utilizzo della leva promozionale tornerà ad essere un driver d’acquisto fondamentale.Gli operatori del settore dovranno perciò considerare queste variabili ed essere pronti a rispondere in modo adeguato alle esigenze sempre più mutevoli dei consumatori.


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